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Abstract

La medaglia, istituita nel 2003, è conferita ad uno studioso o ad una studiosa del mondo accademico o dell’industria i cui meriti scientifici di comprovata eccellenza nel campo delle Scienze Chimico-Farmaceutiche abbiano rilevanza internazionale.

Pietro Pretesi

Pietro Pratesi nacque a Firenze il 27 ottobre 1908. Dopo aver conseguito la laurea in Chimica-Farmacia, intraprese una carriera accademica che lo portò a ricoprire la cattedra di Chimica Farmaceutica presso l’Università di Pavia, e a svolgere un ruolo importante nella comunità scientifica nazionale.

Fin dai suoi primi lavori, Pratesi si distinse per l’attenzione allo studio delle relazioni struttura-attività, in particolare dei ligandi adrenergici, con rilevanti approfondimenti stereochimici. In seguito coordinò gruppi di ricerca multidisciplinari dedicati allo studio dei recettori colinergici muscarinici, mettendo a punto ligandi selettivi, valutazioni farmacologiche dettagliate e applicazioni di metodi quantitativi come la QSAR (Quantitative Structure–Activity Relationships).

Pratesi fu riconosciuto anche a livello internazionale. Prestò servizio come professore ordinario di Farmacia a Pavia, fu membro di diverse società chimiche e accademie, come la Società Italiana di Chimica e diverse istituzioni scientifiche europee, fu tra i fondatori della “European Federation of Medicinal Chemistry”. Ebbe anche onorificenze pubbliche, tra cui la nomina di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana nel 1959–60.

La sua ricerca ha lasciato tracce durature nel campo della chimica farmaceutica: i suoi studi sulla struttura molecolare, sul legame idrogeno, sulla chimica dei recettori e sull’uso di metodi fisici per caratterizzare molecole di ordine biologico hanno contribuito a definire nuovi standard di precisione e rigore, elementi che ancora oggi sono alla base della ricerca farmaceutica in Italia.